Fondazione Marchesini ACT supporta il doposcuola nelle parrocchie del bolognese

Valentina Marchesini: “Un aiuto contro le solitudini indotte dai social e un supporto economico per gli studenti universitari in veste di docenti.”
Come convogliare gli studenti bisognosi di supporto nei doposcuola e, al contempo, far riscoprire loro le parrocchie del territorio e la socialità reale, ben diversa da quella diffusa sui social media? È a queste domande – veri e propri interrogativi del nostro tempo – che Fondazione Marchesini ACT, insieme all’associazione Amici di Tamara e Davide, provano a dare risposta dando vita a un progetto di formazione e integrazione post-scolastica che coinvolgerà settanta studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Pianoro e Rastignano (Bologna) e tredici studenti universitari in veste di docenti.
Il progetto di Fondazione Marchesini ACT coinvolge numerosi soggetti. Innanzitutto, gli oratori delle chiese parrocchiali di S. Maria Assunta di Pianoro e dei Santi Pietro e Girolamo di Rastignano che già accolgono – senza distinzione economiche, sociali e religiose – studenti e studentesse della scuola primaria e della secondaria di primo grado e secondo grado, offrendo loro appoggio e aiuto per indirizzare meglio il tempo libero fuori dagli orari scolastici. Ai docenti volontari già operativi si affiancheranno studenti universitari regolarmente retribuiti – dieci per il doposcuola “Compitiamo” di Pianoro, tre per il doposcuola “Studioratorio” di Rastignano – che avranno come obiettivo principe quello di favorire una corretta metodologia dell’apprendimento e lo sviluppo di capacità logico-analitiche dei ragazzi. L’operatività del progetto sarà affidata all’Associazione Amici di Tamara e Davide, che si occuperà di collaborare con il sistema dei servizi educativi gestiti dall’istituzione scolastica e con le famiglie, nonché della parte amministrativa e burocratica.
L’iniziativa voluta da Fondazione Marchesini ACT vuole innanzitutto fornire un supporto allo studio e uno spazio di condivisione in grado di accogliere i ragazzi, in particolare nei pomeriggi in cui sono senza i genitori. L’obiettivo è anche quello di fungere da stimolo per l’io e per la coscienza in formazione dei giovani studenti, oltreché orientare correttamente le loro scelte scolastiche, formative e professionali, in modo che siano adeguate alla loro persona.
“Noto un vuoto enorme nella nostra società, con i nostri giovani che vivono un’accoppiata paradossale: quella di essere in continuo contatto virtuale con i coetanei tramite i social ma di soffrire di solitudini concrete” commenta Valentina Marchesini, presidente di Fondazione Marchesini ACT e direttore HR di Marchesini Group. “Il progetto parte dall’idea di venire incontro sia a loro, permettendogli di riscoprire il prezioso ruolo pedagogico delle parrocchie di paese, che agli studenti universitari, regolarmente retribuiti con prestazioni occasionali: questo permetterà ai ragazzi più grandi di rendersi utili per una buona causa e sostenere al contempo il percorso di studio accademico”.
“Questo progetto riprende in parte lo spirito di un’altra iniziativa pensata durante il primo lockdown, quando Marchesini Group – considerata attività produttiva essenziale, dunque non soggetta a chiusura – decise di sostenere in prima persona le spese per portare gli educatori a casa dei collaboratori con figli, per fare lezione e intrattenerli quando le scuole erano chiuse. Come in quel caso, anche oggi il contributo delle aziende arriva prima del supporto delle istituzioni locali”.
Secondo l’Associazione Amici di Tamara e Davide, “l’oratorio non è solo luogo di riflessione, esperienza e di crescita, ma anche comunità aperta, impegnata e presente sul territorio. In questo quadro, il progetto accompagna e sostiene le nostre parrocchie nella gestione quotidiana degli interventi e dei servizi educativi rivolti a minori e giovani, allo scopo anche di sviluppare collaborazione e integrazione con il sistema dei servizi educativi gestiti dall’istituzione scolastica”.
“Il mio desiderio” conclude Valentina Marchesini, “è che questo progetto diventi una best practice. La speranza è che anche altre aziende seguano il nostro esempio, così da creare più fili diretti tra mondo imprenditoriale e quello delle famiglie e delle scuole. Noi intendiamo questa iniziativa come un nuovo modo – che si aggiunge, ad esempio, all’assunzione di collaboratori che hanno studiato nelle nostre Università e alla scelta dei fornitori in loco – di supportare un territorio che è anche la nostra casa, dunque una cosa di cui avere cura nel tempo”.
Guarda il progetto di Dopo-scuola nelle parrocchie.